Cadute Mortali, ma non solo: i pericoli ed incidenti nei lavori in quota
Cadute e scivolamenti rappresentano una grande parte degli incidenti sul lavoro, sia nelle tipologie di lavoro pesanti che in ufficio, arrivando a raggiungere addirittura più di un terzo degli infortuni mortali. Quando si parla poi nello specifico di cadute da altezze e lavori in quota, possiamo verificare come almeno un caso su due si verifichi all’interno di un cantiere o comunque nel settore delle costruzioni ed edilizia. Per ridurre questo tipo di infortuni è necessario che si sviluppi una cultura del lavoro in sicurezza, prestando sempre massima attenzione alle normative vigenti. Fondamentale poi è l’utilizzo corretto dei DPI e soprattutto delle attrezzature che consentono di lavorare in quota, come piattaforme aeree, trabattelli e scale.
Lavorare in quota, se non fatto con le giuste accortezze, può essere pericoloso. Il rischio maggiore è quello di caduta dall'alto, le cadute mortali nello specifico rappresentano più di un terzo degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro. Facendo riferimento ai dati INAIL, il settore più colpito nel quinquennio 2008/2012 è sicuramente quello delle costruzioni con il 65% degli eventi accaduti, seguito dall'agricoltura con l’11%. Risulta infatti che il luogo in cui più frequentemente si verificano le cadute dall’alto è il cantiere con il 52,4% degli incidenti.
Entrando poi nello specifico, le zone dalle quali si verificano le cadute sono nel 30,8% dei casi tetti o coperture, nel 23,9% da attrezzature per lavori in quota, nel 15,9% da parti in quota di edificio. Seguono poi a distanza le macchine per il sollevamento aereo con il 5,8% dei casi.
Le cadute dall’alto nella maggior parte dei casi registrano degli infortuni causati da fratture, sono infatti oltre il 77% gli infortunati che presentano fratture. Ad aggravare questa statistica è però il dato relativo alla sede dell’infortunio, che vede nel 50% dei casi una lesione del cranio. Nelle altre modalità di incidente si rileva che la lesione più frequente è lo schiacciamento con il 56,4% dei casi, mentre circa nel 37% degli eventi il trauma è riferito a sedi multiple. Spesso tra i lavoratori si diffonde l’idea che basti solamente l’esperienza per evitare la maggior parte di incidenti, ma sfortunatamente non è così. I lavoratori con un’anzianità di mansione superiore a 3 anni hanno rappresentano infatti il 77,3% dei lavoratori vittime di cadute dall’alto, leggermente maggiore rispetto a quella riscontrata per le altre modalità di incidente (74,5%).
Questo prova che l’esperienza da sola non è un efficace mezzo per contrastare gli infortuni, servono formazione, mezzi, attrezzature e DPI specifici, come previsto da legge.
Per quanto riguarda la dimensione delle aziende di cui tali episodi si sono verificati, si evidenzia che le cadute dall’alto sono avvenute in oltre il 71% dei casi in imprese aventi fino a 9 addetti. In merito all’età, al momento dell’infortunio, si rileva che i lavoratori con più di 50 anni rappresentano oltre il 47% degli infortunati morti per una caduta dall’alto rispetto a una quota del 39,8% registrata per le altre modalità di incidente.
Tra il 2009/2010 sono stati esaminati 160 casi per valutare quali sono i fattori di rischio maggiori, ne è emerso che le cadute nel 23,2% sono causate dallo sfondamento di tetti o coperture, nel 17,3% da scale portatili, nel 12,5% da parti fisse di un edificio, nel 10,1% da ponteggi e/o impalcature fisse, sempre nel 10,1% dei casi all’interno di carico, ed infine nel 5,8% dei casi da mezzi di sollevamento o per lavori in quota
La somma rappresenta circa l’81% della totalità delle cadute dall’alto dell’infortunato. Nelle cadute da mezzi di sollevamento o per lavori in quota, i fattori di rischio maggiormente riscontrati sono le modalità operative del lavoratore (45%, con un errore di procedura di due casi su tre) o un macchinario non appropriato (25%). Ove non sia possibile adottare tali misure collettive si rende necessario dotare gli operatori di sistemi di protezione individuali idonei per l’uso specifico, composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente ma conformi a norme tecniche. Tali sistemi atti a prevenire e ridurre le cadute dall’alto denominati solitamente dispositivi di protezione individuale (DPI) anticaduta possono essere costituiti da:
Al fine di ridurre l'accadimento di incidenti relativi ai mezzi di sollevamento si rende necessario un riferimento all’ottemperanza dei principali obblighi di formazione e di addestramento del lavoratore e del datore di lavoro nell’utilizzo di macchinari. È utile richiamare il fatto che ai sensi dell’art 77 del d.lgs. 81/2008 è necessario mantenere in efficienza i DPI (cinture di sicurezza, caschi, ecc.) nel corso del tempo, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie secondo le indicazioni fornite dal fabbricante con il foglio informativo, nonché, ancora una volta, assicurare ai lavoratori una formazione adeguata ed uno specifico addestramento all’uso corretto dei dispositivi.
IPAF e i suoi membri condividono i dati sugli incidenti che coinvolgono l'accesso aereo con l'obiettivo di identificare le aree di rischio e le tendenze comuni. Il progetto di segnalazione degli incidenti è iniziato nel 2012. Grazie al Report globale sulla sicurezza delle PLE IPAF, sono stati ricavati i dati relativi agli incidenti con PLE che permettono di poter capire quali sono le cause che generano più frequentemente vittime.
CADUTE DALL'ALTO
Le cadute dall'alto sono la principale causa di incidenti mortali quando si utilizzano apparecchiature ad accesso motorizzato. Le cadute mortali rappresentano ad oggi un terzo degli incidenti mortali, evidenziando la necessità di seguire un sistema di lavoro sicuro quando elevato, ovvero rimanere nella piattaforma ed essere fissati con imbracatura e cordino di sicurezza alla PLE.
FOLGORAZIONE
Esiste un numero significativo di decessi per elettrocuzione causati dal lavoro in tensione o dal lavoro in prossimità di linee elettriche ad alta tensione.
INTRAPPOLAMENTO
Le PLE vengono spesso utilizzate in aree ristrette o vicino a strutture aeree, dove esiste un rischio maggiore di intrappolamento o schiacciamento dell'operatore. Il settore dell'accesso aereo motorizzato ha risposto migliorando la consapevolezza, fornendo indicazioni su come ridurre il rischio e utilizzo di dispositivi chiamati protezione secondaria.
RIBALTAMENTO
Il rovesciamento di una PLE elevata sarà probabilmente causa di morte per gli occupanti della piattaforma. Può verificarsi a causa di pendenza eccessiva, condizioni del terreno inadeguate, dispiegamento errato di stabilizzatori o stabilizzatori o sovraccarico estremo.
Fonti:
AIFOS Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro - Link - 2020
Dati INAIL - Andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali - 2020
INAIL - Il primo soccorso nei lavori in quota - 2019
INAIL - Le cadute dall'alto dei lavoratori - 2017
INAIL - Cadute dall'alto gravi - 2017
IPAF - Report globale sulla sicurezza delle ple - 2016-2018